Eventi
I FIORI DI BACH, LA CURA DEL Sè
Le emozioni fonte di bellezza e di speranza
Conferenza del 28/7/2017
Biblioteca comunale di Novi Ligure
IL racconto dei fiori, questa volta inizia dal rimedio Clematis( clematis vitalba),fiore/rimedio che richiama l’estate. Le sue caratteristiche sono la fantasia,, eccentricità, svagatezza. Dolce,romantico e poco incline alla praticità il tipo Clematis ha necessità di sognare.. due esempi “noti” di personaggi che hanno le caratteristiche di questo rimedio sono Alex Zanardi (ex pilota di formula 1) e Morgan (compositore, musicista, personaggio televisivo). In due modalità molto differenti ci mostrano le caratteristiche di chi ha un sogno, una visione e la realizza …Proviamo a immaginare un possibile percorso di un Clematis che ha bisogno di esprimere parti di sè, dei 38 rimedi ho scelto Larch che ci aiuta laddove il senso di incapacità, la paura del confronto o il giudizio, ci condiziona sostenendo la nostra forza e capacità di realizzare i nostri sogni. Insieme a questo rimedio , mettiamo un po’ di energia con Centaury: il coraggio di dire di no o non essere uniformati perchè questo ci impedisce o ci appesantisce nel nostro Vivere…
Poniamo il caso che il nostro Clematis, abbia talento e fortuna a sufficienza per realizzare , concretizzare ciò che è il suo sogno in quel momento di vita.. c’è un passaggio quasi obbligato e mai desiderato o voluto quando vogliamo davvero qualcosa.. un ostacolo, un muro, la sensazione che sia calata la notte sui nostri desideri, una domanda affiora con diverse modalità, ma davvero voglio ” quello”?, Chestnut bud, è il rimedio che ci aiuterà a rendere fecondo quel buio, quella sensazione di paura o di aver alzato troppo la “posta in gioco”…

I FIORI di BACH e L’ARMONIA NELLE RELAZIONI
Conferenza 21 Gennaio 2017 (Biblioteca Comunale di Novi Ligure)
Ciao, mi fai un caffè?
Sei andata a divertirti?
Si lavoro, conferenza
Soddisfatta , vedo!
Beh, si, pubblico ce n’era, non mi posso lamentare ma soprattutto è l’argomento che mi entusiasma.
Di che si tratta?
Fiori di Bach.
Una sinfonia?
No, questo Bach era un medico che alla fine dell’800 seleziona questi 38 rimedi, semplici, naturali, per la cura dell’anima.
……..
Relazione significa: scambio, interazione, accordo, concordanza, interesse, partecipazione;
Armonia significa: unione proporzione, accordo, concordanza tra elementi che provoca piacere.
Lettura della poesia: “ELEVAZIONE” (Baudelaire)
Cosa sono le emozioni? Sono l’espressione della nostra unicità, della nostra umanità
A cosa servono le emozioni: servono a riconoscere i nostri talenti, i nostri limiti nel percorso di questa vita.
……
Lettura della poesia: “GIARDINO” (Borges)
….
I 5 rimedi che compongono il RESCUE REMEDY:
– Impatiens
– Clematis
– Rock rose
– Cherry plum
– Star of Bethlehem
I rimedi, i fiori di Bach, non sostituiscono nessuna medicina che possa aiutarci nel corpo o nella mente, i rimedi non ci risolvono la vita nei suoi affanni, dolori e fatiche, ma ci aiutano a non perderci, a non perdere la speranza, la fiducia, il senso del bene; perché quando c’è questo, ritroviamo la lucidità mentale, e quando siamo allineati tra mente ed emozioni ritroviamo la capacità di essere felici.
GRAZIE

Una serata alla biblioteca comunale di Serravalle Scrivia.
I FIORI di BACH, RIMEDI PER L’ANIMA
Conferenza 1 settembre 2016 (Biblioteca Comunale, Novi Ligure)
Con il Big Bang , l’universo ebbe inizio. Un esplosione riempì tutto lo spazio a partire da un piccolissimo punto materiale… così, per ogni nostra emozione che proviamo, qualcosa di nuovo viene svelato.
La creazione si esprime attraverso la creatività la cui fonte risiede nel mondo emotivo. Le emozioni, sono una manifestazione, un espressione della nostra forza vitale, al pari della forza fisica o delle capacità cognitive, Il mondo emotivo è la fonte da cui scaturisce l espressione della nostra unicità, le emozioni sono la prova che noi siamo anche creatori della realtà che ci circonda.
Ciò che si muove dentro di noi, la nostra capacità di sentire , partecipare,entrare in relazione è la prova semplice e certa che noi siamo portatori e fautori di nuove possibilità.
Questo è l’argomento che vi proponiamo questa sera: il mondo delle emozioni, a ricordare che in ognuno di noi c’è una fonte inesauribile di energia sottile che per le sue caratteristiche e peculiarità ci permette di vivere tutti i colori e le sfumature di ciò che accade intorno a noi. Le emozioni danno spessore e calore alle nostre relazioni senza farci cadere nella finzione e nella ripetitività.
La vita ci viene data per essere plasmata, costruita, vissuta, restituita agli altri attraverso le infinite relazioni, piccole o grandi che ci troviamo a vivere quotidianamente, nelle scelte da compiere, nel subire le scelte altrui, nell’eterno dubbio e ricerca del nostro bene.
Questa costante possibilità che ci offre il mondo delle emozioni, si manifesta nel “semplice sentire qualcosa “dentro”, che da colore, intensità, corrispondenza o il rifiuto, le emozioni restituiscono qualità al nostro vivere, le emozioni sono l’espressione della nostra unicità.
Possiamo porci nel mondo in modo sbiadito, monocromo spento,ripetitivo, oppure avere toni brillanti, variegati,essere disposti a vedere altro. Effimere queste emozioni, volatili, un attimo si può cambiare colore dalla tenerezza del rosa alla cupezza del nero, dall’irosità del rosso cupo della compressione dell’emozione all apertura di tutti i colori dell iride, Quante volte ci è capitato di passare dal rosso della passione alla neutralità del bianco o alla gioia del giallo.
Questi alcuni esempi semplici per ricordarci quante volte le emozioni si affacciano al nostro vivere quotidiano e come ci diano indicazioni di ciò che è di cosa sta cambiando quale direzione possiamo prendere se dobbiamo attendere, oppure agire.
Questo il significato delle emozioni, poter riconoscere la complessità , imparare a vedere le sfaccettature delle cose, delle persone,questo ci serve per costruire lentamente la comprensione della diversità ,dell’ alterità della Possibilità.Per il nostro benessere , per la nostra salute abbiamo la necessità di dare movimento al nostro pensare,
e se il pensiero ha la giusta tensione inevitabilmente cambierà anche il nostro gesto. Le emozioni ci fanno vibrare, ci fanno sentire vivi e quindi esposti, volubili, sensibili, fragili e quindi imperfetti… impossibile non sbagliare ma è folle non provare.
Quando la nostra sorgente emotiva viene progressivamente zittita dagli eventi esterni (ripetitività, mancanza di gioia,incomprensione di ciò che accade dentro o intorno a noi) la sola mente, il solo pensiero diventa rigido, monocromo, incapace di restituire nuove possibilità.
Ci si chiude in sé, si chiude la porta di accesso al mondo esterno che si restringe,si perde il contatto con l’altrui realtà e quindi con parti di sé, il linguaggio si impoverisce , lo sguardo diventa miope, il cuore resta un organo di funzione … lentamente la follia si impadronisce delle nostre parole,dei nostri sguardi , dei nostri gesti in un crescendo di impossibilità,mancanza di discernimento, paura, dolore violenza, follia queste le conseguenze della chiusura della nostra sorgente emotiva. E’ folle la mente quando non discerne ,quando non coglie le sfumature, le diversità, i mutamenti, quando smette di ascoltare ciò che viene dalla sua stessa sottile e fragile natura, il suo costante movimento ci permette di costruire di creare percorsi sempre nuovi, senza le emozioni la mente perde la sua funzione creativa,
il corpo si ammala quando la mente perde l’ascolto e il contatto con il suo semplice sentire. Benessere vuol dire coltivare, mantenere lo stato di salute fare prevenzione, occuparsi di sé, la cura, nella sua complessità e costante difficoltà deve mettere in conto la restituzione della speranza e della possibilità di vedere e di sentire altro per ricreare un circolo virtuoso.
Le emozioni senza la mente senza il pensiero che le ordina e dialoga con esse, ha come effetto di generare gli ingenui o gli infelici per questo motivo. La sorgente della vita ha necessità di riversare le proprie risorse dentro il pensiero che sarà capace di dare forma al corpo che saprà restituirà il gesto.