La Cura

non esiste un vascello come un libro

per portarci in terre lontane

ne’ corsieri come una pagina

di poesia che s’impenna.

Questa traversata la può fare anche un povero,

tanto è frugale il carro dell’anima.

Ciò che non guardiamo non esiste,

 così anche per noi, guardandoci allo specchio, possiamo scoprire di essere una fonte vitale inesauribile che produce FELICITA’, che aiuta a manifestare l’umano, la nostra umanità,

oppure si può accettare di vedere i fallimenti, nostri, quelli passati, le rincorse che non ci hanno portato dove avremmo desiderato, i buchi neri di cui è costellata ogni esistenza, a noi scegliere.

     SERVE UNO STRUMENTO: PRENDERSI CURA DI SE’.

Il MONDO DENTRO, ha bisogno di avere una bussola questa si chiama BENE, il nostro bene.

Ciò di cui nessuno al di fuori di noi può conoscere e riconoscere.

Abbiamo bisogno di un’unità di misura, sono le NOSTRE EMOZIONI, lì si trovano le informazioni che consentiranno una più chiara visione della rotta, del percorso, che inizia dai nostri bisogni.

IL CORPO è l’unico referente da cui tutto parte, a cui tutto torna, la materia di cui siamo fatti è biologia, storia, mistero, conoscere le sue potenzialità, i suoi limiti ci aiuta a risalire la corrente che ci condurrà al nostro SE’.

Se ci servono strumentazioni esterne non indugiamo a chiedere aiuto alla medicina scientifica e alle discipline olistiche, due modalità che coprono esigenze diverse ma che appartengono entrambe alla CURA.

LA RELAZIONE è riconoscere sé stessi, senza questo passaggio (infinito) non potremmo costruire relazioni con il mondo che non siano semplicemente baratti, scambi di oggetti (compresi i sentimenti oggettivati e privati di ogni mistero)

LA MISURA è il riconoscimento del limite che se onestamente superato restituisce valore e consapevolezza del percorso fatto.

UN PASSO INDIETRO rispetto alle risposte preconfezionate, anche se valide, anche se collaudate, lasciamo che ognuno di noi arrivi alla sua comprensione.

                                                    “LA CURA”

                                                    Stefania Magnone

                                                  ed. Albatros, il filo

                                                2022

                                                             in tutte le librerie 

Il Mosaico

Fogli, foglie, angoli, punte, punti, aghi, tela,
bianco, inchiostro, fiumi, tenerezza, notte, alba,
giallo, profili, acqua, acqua che scorre,
silenzio, cuore, capelli, piedi, sentieri, passi, strade,
vie, quartieri, cancelli, giardini, porte, volti,
giochi, chiasso, urla,
respiri, respira 

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Allora Baciami

Non dovremmo mai rinunciare ai nostri confini, ai nostri perimetri , agli spazi, dentro e fuori di noi. Abbiamo bisogno di proteggerci, abbiamo bisogno di “uscire dall’io”, abbiamo bisogno di conoscere, ma abbiamo anche bisogno di sentire che esiste la paura, il vuoto, il buio.

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La Memoria

Se non ricordassimo non saremmo nulla, siamo i nostri ricordi. Se proviamo a descriverci come se fossimo una cartina geografica e liberamente decidendo quali sono le nostre forme, i nostri confini, gli spazi pieni e quelli vuoti.

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La Crepa

La crepa nella corteccia l’albero la cura con la preziosa resina. La crepa nei muri di una vecchia casa abitata da rampicanti: clematis, edere, celastro, convolvolo, ci ricorda come la vecchiaia possa restituire bellezza.

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La stanza al buio

Click.
Il tempo che il diaframma dell’occhio si abitui alla poca luce ed ecco riconosciamo le sagome, le forme degli oggetti nella stanza, non sempre c’è il pavimento, non sempre ci sono pareti o il soffitto. Si galleggia…

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