Il Tiglio
TIGLIO: dal greco “ptilon” che significa “ala” per la forma brattea delle foglie.
Albero latifoglie presente principalmente nella zona nordica a clima moderato. In Italia si trova nelle zone collinari fino a 1500mt. Raramente si riscontra in una pianta una contraddizione così grande. Da un lato un tronco possente che può raggiungere anche i 30 mt di altezza e la maestosità della chioma; dall’altro la delicatezza serica dei fiori e del supporto ad essi legato che funge da organo di volo. Il suo profumo è molto grato perché annuncia la fine dei mesi nevosi e l’avvicinarsi dell’estate; questa è la stagione più indicata per la raccolta dei fiori e delle bratte. Si tratta di una brattea di color giallo-verde la cui nervatura centrale continua nel peduncolo che regge l’infiorescenza.


Essa infatti viene raccolta insieme al fiore, se invece rimane sull’albero si brattatrasforma in frutto. Simbolo e riferimento nella tradizione germanica, per la sua longevità di parecchi secoli ha fatto assumere al tiglio il simbolo sacro. Prediletto dai tedeschi come albero del villaggio, dispensatore di ombra sulla piazza. Stimato come fonte di miele ricavato dai fiori di tiglio raccolto dalle api. Le sue infiorescenze vengono usate per la preparazione di un tè sudorifero. Ildegarda di Bingen definì il tiglio una pianta “molto calda”, secondo la dottrina degli umori;tutto il suo calore risiede nelle radici e da lì sale nei rami e nelle foglie. Il tiglio è un simbolo di fragilità, mangiando con frequenza, insieme al pane la polvere interna delle sue radici, si ha un rimedio contro il “mal di cuore”. Se durante il sonno ci si coprisse le palpebre e il viso con foglie di tiglio gli occhi diverrebbero limpidi.
I quattro elementi
Con un po’ di immaginazione provate, proviamo, a pensare al “Tutto”, tutto ciò che possiamo vedere e ciò che non possiamo vedere, ciò che non conosciamo ma sappiamo che esiste, che può esistere… tutto, appunto.
È complicato, da sempre, per questo motivo si fanno ipotesi, speculazioni, soprattutto si cerca di mettere in relazione (parolina magica) gli elementi, la conoscenza delle cose con modelli sostenibili.
Ciò che manca per conoscere il “Tutto”, è almeno in gran parte, il mancato riconoscimento del soggetto, cioè la conoscenza di chi interagisce e si interroga sul “Tutto”.
La curiosità che va allo stesso passo della necessità ci ha guidato da sempre a costruire mappe, teorie, rappresentazioni le più plausibili, sostenibili davanti al vero.
Affrontare questo argomento è imbarazzante vista la sua vastità di significati, tradizioni, contenuti scientifici ma in questo contesto il messaggio che vuole passare è quello di riportare l’attenzione alla complessità degli elementi più semplici ed essenziali. Ricordare vuol dire riportare a sé, poter riconoscere è il primo passo per dare valore alle cose, per dare la giusta importanza…per questo è consigliata una lettura incuriosita, senza troppe pretese…chi vorrà approfondire troverà materiale quasi infinito, l’importante che metta sempre in conto che la ricerca svelerà prima di tutto qualcosa di sé
Cominciamo:
450 a.c Empedocle elabora questa mappa: esistono 4 elementi che sono alla base di ogni manifestazione visibile e non visibile, questi 4 elementi sono: terra, acqua, aria, fuoco. Sono espressioni tangibili della materia ma veicolano anche energie, possibilità, modi di manifestarsi
Ad esempio, all’elemento acqua si affida il significato del fluire in tutte le sue manifestazioni che siano organiche o simboliche, piuttosto che all’elemento terra si consegna l’espressione della solidità della fermezza, della forza centripeta, all’elemento aria si associa la velocità, l’intangibilità, l’incontenibilità, all’elemento fuoco si collega l’immagine della purificazione e della potenza creatrice, l’elemento di trasformazione per eccellenza.
Il fuoco rappresenta l’energia vitale, il calore; l’aria consente il respiro, è l’elemento freddo; la terra è la materia, elemento secco; l’acqua è la linfa vitale, elemento umido.
La sinergia, l’interazione tra questi elementi se in equilibrio tra loro sono espressione della vita, la predominanza di uno di essi determina uno squilibrio o la cessazione della vita.
Concetto intuitivo, basico ma efficace.
Naturalmente è sempre la relazione che gioca la partita tra gli elementi, se c’è un buon scambio tra le energie, tra le potenzialità l’armonia è possibile, quando un elemento prevarica l’equilibrio si spezza, a volte per distruggere e ricostruire altre volte solo per distruggere senza un’altra possibilità. Questa piccola cosa vi suggerisce qualche riflessione? Credo di sì!
La mappa concettuale dei 4 elementi era adeguata e scientifica nel suo tempo e nel suo contesto storico, ad oggi può essere utilizzata proprio per aiutarci a comprendere un concetto astratto come il “Tutto” e la necessità-curiosità di comprendere la complessità. Se vogliamo addentrarci, poi nella conoscenza degli elementi la scienza ci fornisce ottimo e abbondante materiale su cui approfondire la materia.
È indubbio che oggi la divisione della materia organica in questa catalogazione sia un dinosauro… ma sopravvive… e lo fa in virtù della capacità di accedere al nostro immaginario, alla nostra capacità di elaborazione, strumento per accedere alla conoscenza del “Tutto”.
Le analogie servono proprio a questo: parole che con la loro memoria, con il loro radicamento negli oggetti, nelle forme, nell’uso, costruiscono o ci aiutano a costruire strumenti per la conoscenza di noi.

Il Fuoco
Il termine fuoco lo troviamo in tutte le lingue del mondo, elemento vitale per ogni latitudine e per ogni tradizione.
Dal latino “focus”, focolare.
Il suo potere è così forte che il “suo custode” diventa sovrano dei suoi poteri. Il fuoco è considerato un elemento prevalentemente maschile, vivifica, trasforma, purifica, nel suo eccesso distrugge, la sua azione devastatrice ha cancellato vite, città, civiltà.
Nella mitologia greca, Hermes esprime tutte le caratteristiche di questo elemento: il vigore, la forza, l’impossibilità di essere confinato in un solo regno ma gli viene attribuita la possibilità di vagare tra i vari regni tra cui il compito di accompagnare l’anima dei defunti nell’aldilà e riaccompagnare quei pochi che possono tornare nel regno dei vivi.
In astrologia (regno della psicanalisi) i segni di fuoco: ariete, leone, sagittario esprimono le caratteristiche di creatività, passionalità, vivacità, collera.
L’Aria
L’aria è lo spazio intangibile che avvolge e permea l’intero universo. L’aria, dopo il fuoco, è considerato l’elemento superiore nel quale avvengono le trasformazioni sul piano inferiore: acqua e terra. Elemento che viene associato alla purezza, rende rigogliosa e fertile la materia.
Le sue caratteristiche sono la neutralità, la luminosità, è il simbolo per eccellenza della spiritualità
e dell’anima.
L’aria naturalmente ha come veicolo il respiro, ad ogni nostro respiro qualcosa è cambiato.
L’aria è l’elemento fondante per la metabolizzazione (trasformazione), attraverso l’ossidazione degli elementi chimici riusciamo a rendere assimilabile la parte nutritiva degli alimenti (questo detto in modo estremamente riduttivo!). Le discipline che utilizzano la respirazione come percorso di conoscenza hanno la funzione di “ripulire” la mente al fine di dare spazio al mondo interiore o “semplicemente” creare del “vuoto creativo”.
L’aria è l’elemento imprescindibile, veicola tutto, proprio tutto ciò che noi le consegniamo, un po di attenzione porta benessere a tutti.
I segni zodiacali di questo elemento sono: gemelli, bilancia, aquario, esprimono prevalentemente l’intelligenza, l’astuzia, la parlantina, la rapidità nell’agire.


L’Acqua
L’elemento acqua si pone al 3 posto tra i nostri 4. Elemento che esprime il potere femminile, complementare al fuoco (maschile), veicola anch’essa l’energia della purezza, della forza vitale.
La sua peculiarità è di mettere in relazione gli elementi. Capace di accogliere tutti gli ingredienti che le consegniamo, li veicola, porta gli elementi come le informazioni con la complicità e l’affettività dello stare insieme.
Capace di attraversare la densità della materia, ritorna alla superficie, purificata, inquinata, è un veicolo che porta fedelmente ciò che le viene consegnato.
Il suo astro di riferimento è la luna, il legame è dovuto alle affinità espressive ed energetiche.
È lunare ciò che non è esposto alla luce del giorno, ciò che è ciclico, alla potenza non manifesta, il potenziale pieno e quello vuoto e non certo ultimo il segno di creatività, di ispirazione.
I segni zodiacali di questo elemento sono: cancro, scorpione e pesci, la loro caratteristica è la capacità di empatia, sensibilità, emotività, attenzione al sentimento.
La Terra
Scendiamo nella dimensione della realizzazione, della resistenza, della fatica.
La terra è, per antonomasia, ciò che è precipitato, oltre questa materia non si può andare, la si può abitare in superficie o nelle parti profonde o far parte di essa, ma ad essa apparteniamo e questo è il nostro palcoscenico.
Simbolicamente, e non solo, esprime la forza e la necessità delle radici, della forza centripeta.
Questo elemento ci porta al principio di economia, crea e conserva la vita consapevole che ad ogni inverno seguirà l’estate in un ciclo sempre uguale, sempre diverso nelle sue espressioni.
I segni zodiacali corrispondenti a questo elemento sono: toro, vergine, capricorno, le loro peculiarità sono la concretezza, il pragmatismo, calma e tendenza alla riflessione.
Le analogie di cui i simboli rappresentano le lettere maiuscole di un alfabeto, di un linguaggio ricchissimo per comprendere ciò che ci appartiene e ciò che ci circonda, ci ha dato ancora una volta un assaggio del suo potenziale che è il nostro potenziale.
