Mai e sempre sono due avverbi che richiamano una forma di tempo assoluta che non possiamo sperimentare davvero,
solo quando facciamo esperienza della forza Amore
o il suo contrario: la Sua assenza
o ancora la Sua mancanza : il dolore,
sperimentiamo la profondità del tempo , che va ben oltre la nostra normale percezione.
Io cerco, qui in questo blog, una declinazione delle parole per la cura .
Prendersi cura non è mai un atto compiuto e finito , bensì la ricerca per far emergere la parte vitale, una parte di noi, in un momento di cambiamento che può passare attraverso una malattia, un episodio significativo per noi o il semplice misterioso svolgersi della nostra esistenza.
La linea del tempo non si svolge in senso orizzontale ma credo si possa immaginare come una linea infinita che si può raccontare in una direzione che si espande dal basso verso l’alto; pensiamo ai nostri modi di dire: “mi sento a terra”, “sono giù”…
al contrario: tocco il cielo con un dito, sono alle stelle…
Dove andare ?
Il tempo che percepiamo verso il margine più basso è pesante, faticoso, vischioso. Se ci schieriamo nella posizione del mai, ci poniamo nell’impossibilità che qualcosa possa cambiare. Il mai è la sintesi estrema della negazione. Non credo si possa mai negare realmente un esperienza, un bene, una possibilità, possiamo allontanarci volontariamente o inconsapevolmente da certe scelte (con relative conseguenze) possiamo farlo singolarmente o in modo collettivo, ma non arriveremo al punto assoluto che pone il MAI.
La propensione al sempre, al contrario del mai, richiede un costante aggiornamento dell’incedere, del andare avanti , non ci possono essere neanche due azioni ripetute in modo identico.
Ogni passo in avanti porta un piccolo cambiamento, apre a qualche nuova possibilità il SEMPRE contiene infinite possibilità.
La cura…
La nostre capacità ci pongono per nascita nell’impossibilità di abbracciare la dimensione del MAI, come la dimensione del SEMPRE.
L’umano è chiamato a muoversi nel dubbio, nel incertezza non potendo sempre calcolare l’effetto delle proprie scelte, delle direzioni che prende, la cura, prendersi cura , vuol dire aprire uno spiraglio di consapevolezza nella direzione del sempre e del mai , dove nulla è già scritto, certo e immutabile.
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