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Il tempo che il diaframma dell’occhio si abitui alla poca luce ed ecco riconosciamo le sagome, le forme degli oggetti nella stanza, non sempre c’è il pavimento, non sempre ci sono pareti o il soffitto. Si galleggia…

I matti si muovono in realtà che non vediamo, dialogano con chi non li ascolta, ascoltano chi non esiste. Essere matti, tanto matti da non poter essere socialmente visibili,tangibili deve essere faticosissimo, la follia li protegge.
I matti, la società non li vuole,la famiglia la rompono per la mancanza di compromessi accettabili l’amore lo rubano quando possono, deve essere faticoso essere matti, il buio li protegge.
I matti vanno oltre, sono dove noi non oseremmo mai mettere il pensiero per la paura di non saper tornare indietro, loro, si muovono nella stanza buia senza la luce della coscienza, l’intelligenza li assiste.
I matti vedono la loro vita al cinema, loro sono gli spettatori, l’anima è sullo schermo ma non gli appartiene il distacco li rende forti.
I matti smettono di essere matti quando un emozione li sfiora.
I matti non saranno più matti quando noi non ascolteremo più le voci che vengono dal nulla.
I matti si fanno carico delle nostre ombre che le possiamo vedere e smettere di confonderci
La cura,
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