C’è sempre un capro espiatorio: ”Qualcuno, qualcosa dovrà pur prendersi tutte le colpe del male che c’è!”. Se esistesse la colpa non potrebbe non essere così, qualcosa va storto, qualcuno ha mancato, certamente, la colpa prevede una volontà a dolere a mancare ma come può la volontà produrre effetti non voluti se non al di fuori del suo stesso controllo?

Cercare mi sembra sempre l’alternativa migliore, cosa cercare? il bene e il buono per quel momento , la strada che si può percorrere. Cercare ,non smettere di guardare ciò che abbiamo davanti , vicino e dietro di noi , continuare ad osservare per restare vigili per non smettere di imparare, ascoltando la fatica e l’impegno che ciò richiede.
Il colpevole è un capro espiatorio cioè qualcuno, qualcosa che diventa il fulcro di ogni nostra mancanza, dimenticanza, errore, ripulendoci da ogni pensiero che potevamo avere come alternativa, privandoci della possibilità di scegliere.
Cercare, non smettere di cercare il meglio per quel’ istante per oggi, potrebbe svelarci qualche frammento della nostra volontà che va ben oltre la possibilità di scegliereperché si può intraprendere la strada della realizzazione che diventa completamento.
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